Perché Atena?
Atena era figlia di Zeus, re degli dei, e di Metis, che significa prudenza o senno.
Per i Greci Atena era dunque la dea della sapienza e infatti la scelsero per dare il nome alla città che fu culla e nutrice della più prolifica e speculativa sapienza del mondo antico non ancora forse superata: Atene.
Nacque già adulta e armata di tutto punto, lanciando un acuto grido di guerra, dalla testa di Zeus che aveva ingoiato Metis incinta di Atena.
Era dunque anche dea della guerra pur se ella non la amava per il gusto della strage – differenziandosi in ciò dal fratello Marte – ma per il trionfo della giustizia e delle giuste rivendicazioni.
Atena è infatti la chiarezza, la ponderatezza, il senno, il pensiero che porta all'azione; fu lei che inculcò nell’uomo il concetto di buon governo.
Ma fu anche inventrice di molte arti e industrie: del flauto, dei lavori femminili (tessitura, ricamo), dell'aratro e di ogni altra attività costruttrice.
Da lei impararono l'arte i fabbri, i carpentieri navali, i fonditori, gli orafi, e le donne l'arte di tessere.
Infine donò agli uomini l’ulivo, emblema della pace, dono che, nella contesa che si accese tra lei e Poseidone su chi dovesse dare il nome alla città di Atene, fece di lei la vincitrice.
Abbiamo scelto dunque Atena per tutti questi motivi ma anche perché è proprio in questo territorio, a Punta Campanella o sul Monte San Costanzo (gli esperti non hanno ancora raggiunto un accordo) entrambi nelle immediate vicinanze di Villa Starace, che sorgeva un antico tempio dedicato a Minerva, nome romano di Atena, e tutto il promontorio era una volta denominato Promontorium Minervae.
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Infatti NouV ha la propria sede a Termini, ultimo paese del promontorio sorrentino, punto di partenza per raggiungere Punta Campanella, che divide il golfo di Napoli da quello di Salerno e proprio dove ora si erge la torre costruita nel XIV sec. da Roberto D'Angiò sorgeva l'antico tempio di Atena - Minerva che la leggenda narra avesse costruito Ulisse.
E il monte di San Costanzo, da cui discende Punta Campanella, fu bosco sacro a Minerva.
Inoltre Massa Lubrense vanta, oltre ai suoi celebri limoneti con le caratteristiche architetture in paglia, verdeggianti uliveti che ne caratterizzano il paesaggio.


Punta Campanella con la Torre e ulivi in primo piano Monte S. Costanzo visto da Villa Starace,sede di NouV