Silva Felci ne "La Morte della Pizia"

Silva Cavalli Felci  (Bellinzona CH 1935)

Conclusi in Svizzera gli studi superiori, trascorre a Londra il biennio 1955-56 per approfondire lo studio della lingua inglese. Contemporaneamente, segue corsi di disegno e stage design alla St.Martin’s School of Art.  Incisiva in quel periodo è la frequentazione assidua di teatri e concerti.

Tornata in Italia, dopo alcune esperienze di lavoro a Milano, si trasferisce a Bergamo e nel 1969 si iscrive alla Scuola di pittura dell’Accademia Carrara sotto la guida del Maestro Trento Longaretti.

Limitata è la sua attività espositiva in luoghi pubblici e privati. Mostre personali alla Galleria dei Mille, Bergamo (1975) testo Elda Fezzi; Galleria Vanna Casati, Bergamo (1981, 1989 e 2000); Centro d’Arte e Cultura Il Brandale, Savona (1982); Centro Culturale S.Agostino, Crema (1983); Centro d’Arte Sant’Elmo, Salò (1983); Collegio Cairoli, Università di Pavia (1986 e 1994); Chiostro Minore di S.Agostino, Bergamo (1995)  introdotta in catalogo da Marco Lorandi;  Torre Avogadro, Lumezzane (Brescia) (1996); Galleria Fumagalli, Bergamo (Incontro con Piero Gilardi e Marco Lorandi per la presentazione del libro “Intrecci” voci dal silenzio) (2001); Il Caffè Letterario, Bergamo (2006)

Tra le mostre collettive:  Maestri  e Artisti, 200 anni dell’Accademia Carrara, ex  Chiesa di S.Agostino, Bergamo;  Arte per Viipuri, ex Chiesa di S.Agostino, Bergamo (1996); Seconda Rassegna d’arte Contemporanea  “Momenti e protagonisti della Pittura Bergamasca dal dopoguerra a oggi”, Osio Sotto (1997);  Aiuto Donna – Uscire dalla Violenza,  ex Chiesa della Maddalena, Bergamo (2000); Artisti bergamaschi con l’Aler, ex Chiesa della Maddalena, Bergamo (2000);  Expo-Arte,  Brescia Montichiari (2000);  Expo-Arte Contemporanea,  Forlì (2000);  Un senso per l’arte, ex Chiesa S.Agostino, Bergamo (2006)

Le tangenze del suo lavoro con la sfera teatrale si concretizzano nel 1990-91 nei bozzetti per il balletto La rosa del deserto, di cui ha ideato il soggetto (partitura del Maestro Massimiliano Messieri)  e successivamente in alcune performances tra le quali: Storia di un uomo e di una marionetta (da Petruska di I .Stravinsky e La morte di Ivan Il’ič di L. Tolstoj);  Amore e Psiche (da L’asino d’oro di Apuleio)  e  La morte della Pizia  (di  F. Dürrenmatt).

Del 1994 è la pubblicazione di L’albero  di luce, poesie di Rina Sara Virgillito con quattro trittici di Silva Felci (ed. El Bagatt, Bergamo, 1994); del 1999 le pubblicazioni di Cortecce e Variazioni minime, una poesia di Sergio Romanelli per un collage di Silva Felci (ed. Pulcinoelefante, Osnago).

Parallelamente al suo percorso artistico,  conferma nel corso degli anni l’interesse per la psicologia del profondo e per l’arte terapia, in particolare attraverso l’esperienza del  sandplay di Dora Kalff . Anima un laboratorio di attività espressive e nel 2001 pubblica su questo tema la plaquette “Intrecci” voci dal silenzio.                     

“Il percorso artistico di Silva Cavalli Felci inizia negli anni settanta , e prosegue, senza soluzione di continuità, accompagnandosi a una attività di introspezione ed autoanalisi severa, che porta l’artista a mettersi sempre in gioco, a non dare mai nulla per acquisito, con una logica lucida ed allo stesso tempo poetica. La dimensione “spirituale”, che vede nell’arte il manifestarsi tangibile delle necessità, delle aspirazioni, dei vari lati più o meno leggibili dell’anima, è costantemente presente nelle opere di Silva Cavalli Felci.”  (Giovanna Brambilla Ranise).

                     

                                                                                              

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Perché una rappresentazione di Silva Felci?

Perché è proprio nel suo laboratorio di attività espressiva in Bergamo che entrambi i fondatori del Centro si sono accostati per la prima volta a questo tipo di esperienza e hanno quindi deciso di ideare e sviluppare i propri laboratori esperienziali, supportati dalle rispettive competenze e professionalità, proposti attualmente al Centro NouV

 

Inoltre sia la dott.ssa Vania Fruttaldo che l'arch. Luciano Doneda sono legati da stima e amicizia all'artista, e alcune raffigurazioni delle opere realizzate nel   laboratorio di Silva Felci fanno parte dell'arredo delle stanze riservate ai soci di NouV

 

 

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