Perché Efesto?
Efesto, figlio di Zeus ed Era, ma altri dicono solo di Era, era così brutto alla nascita, che la madre lo scaraventò dall’alto.
Il piccolo dio cadde nell'oceano dove fu raccolto da Teti e da Eurionome, ninfe del mare, che lo nascosero in una caverna prendendosi cura di lui.
Efesto rimase con loro fino all'età di nove anni e, pur crescendo brutto e storpio, rivelò subito delle eccezionali abilità nel forgiare metalli. Preparata un’officina, all’interno della caverna, egli ricambiò tutto l’amore ricevuto da Teti ed Eurinome fabbricando per loro gioielli d’inestimabile bellezza.
Quando costruì un trono d’oro Era lo trovò così bello che chiese a Zeus di accoglierlo nell’Olimpo.
Nonostante la sua deformità, Efesto ebbe celebri amori, di cui il più noto con Afrodite, Venere per i romani, che Zeus gli aveva destinato in moglie ma che non gli fu molto fedele.
In seguito, stanco di essere deriso per la sua goffaggine e per i continui tradimenti di Venere, decise di lasciare per sempre l’Olimpo e di rifugiarsi nelle viscere del monte Etna.
Qui continuò a dare prova della sua abilità nel creare sempre nuovi oggetti: moltissimi sono i racconti relativi alle sue imprese come fabbro divino. Infatti, prima o poi, tutte le divinità dell'Olimpo si recavano nella sua fucina per commissionargli delle opere.
Prodigioso maestro nell'arte di fondere e di plasmare i metalli, lavorava a torso nudo e con un berretto in testa (simile a quello degli operai ateniesi) nelle sue fucine sotterranee, dalle quali il fumo usciva attraverso i crateri dei vulcani.
Egli venne poi identificato dai Romani col dio Vulcano.
Efesto è dunque il dio del fuoco, dei metalli e dell'arte di forgiarli e regna sui vulcani che sono le sue officine, dove lavora aiutato dai Ciclopi.
La cima del Vesuvio innevata
La scelta di Atena e di Efesto quali figure simbolo del Centro NouV è supportata anche dai forti legami che univano tra loro i due dei.
Infatti fu Efesto che aiutò Atena a nascere: egli, sentendo Zeus lamentarsi per un forte mal di testa e intuendo la causa di tale dolore, prese la scure e gli aprì il capo, e solo allora poté venire alla luce Atena.
Inoltre, come ci dice Platone nel Crizia “Efesto e Atena hanno una natura comune sia in quanto fratello e sorella nati dallo stesso padre sia in quanto pervenuti al medesimo fine per il loro amore della sapienza e dell'arte.”
Ora Villa Starace, sede di NouV, si colloca proprio di fronte al Vesuvio, il vulcano di Napoli, ed è quindi per tutti questi motivi che abbiamo scelto questi dei come simbolo di NouV, ma forse sarebbe più corretto dire che sono questi dei che hanno scelto questi luoghi e noi non possiamo fare a meno di riconoscerli come tali: veri e propri ‘dei loci’.
Vista del Vesuvio da Villa Starace, sede di NouV