NouV

il cammino etico

 

 

 

 

                                                                                                     

Perché "il cammino etico"?

 

Cammino perché il vivere secondo etica non è affatto scontato ma è un percorso pieno di ostacoli, alcuni inerenti al nostro carattere, alla nostra storia personale e familiare, e altri che si frappongono tra noi e la nostra meta da parte della società attuale e della cultura che la permea e che di etico non hanno assolutamente più nulla.

Ecco dunque che il nostro vuole essere un percorso che ci stimoli ad ogni azione, ad ogni parola e anche ad ogni pensiero a interrogarci su quanto essi siano corretti, rispettosi degli altri e della vita.

 

E' interessante notare che la parola Etica viene fatta derivare etimologicamente dal greco eqoV éthos, che significa "uso, costume, abitudine", o anche da hqoV ēthos che ha lo stesso significato, similmente alla parola Morale che deriva dal latino mos, moris "uso, costume, abitudine" (ma che ha anche il significato di: "volontà, desiderio, capriccio").

Ma ci sono altre parole greche: eteoV eteòs che significa "vero, reale",  etoV etòs "a ragione",  hte ēte "certamente" ed htoi ētoi "certo, senza dubbio, in verità".

Oltretutto  la stessa parola etimologia deriva da eteoV eteòs e significa "senso vero, significato originario".

 

Del resto Jung nel suo La coscienza morale dal punto di vista psicologico asserisce: <la coscienza corrisponde a una reazione psichica che può essere definita morale in quanto compare sempre là dove il conscio abbandona la via degli usi, dei costumi (mores), o invece la addita. Perciò la coscienza significa anche, in primo luogo e nella grande maggioranza dei casi individuali, reazione a una deviazione, reale o presunta, dal codice morale, e corrisponde perlopiù al primitivo timore dell'insolito, dell'inusitato e perciò non "morale". Dato che questo comportamento è per così dire istintivo e, nella migliore delle ipotesi, conseguente solo in parte a riflessione, esso è sì morale, ma non può pretendere di essere "etico". Merita tale qualifica solo quando è riflesso, cioè sottoposto a conscio esame>

E più oltre:<"Coscienza" significa, nell'uso comune, la certezza della presenza di un fattore che, "se la coscienza è tranquilla", conferma che una determinata decisione o azione è morale; in caso contrario, la giudica "immorale".Questa concezione deriva da mores (costumi, usi) e può quindi essere definita "morale". Da essa si differenzia la forma etica della coscienza, che si manifesta quando due decisioni o comportamenti, moralmente confermati e perciò concepiti come "doveri", entrano in collisione reciproca. In questo caso, che è il più delle volte individuale, non previsto dalla morale, si rende necessario un giudizio che in realtà non può essere definito morale, cioè conforme ai costumi.>

E conclude così:<Il concetto e il fenomeno della coscienza, considerati dal punto di vista psicologico, contengono così due fattori differenti: il ricordo e l'ammonimento dati dalla morale, da un lato; e dall'altro il conflitto di doveri e la sua soluzione per mezzo della creazione di un terzo punto di vista. Il primo è l'aspetto morale, il secondo l'aspetto etico dell'atto di coscienza>

 

Di  fatto la differenza tra etica e morale è grande: mentre quest'ultima è rappresentata dall'insieme di leggi scritte o non scritte tipiche di una nazione, di una religione o di un'epoca, l'etica è universale e consiste essenzialmente nel senso del "giusto" in ogni tempo e in ogni luogo a cui ciascun uomo può accedere attraverso la funzione intuitiva (non istintiva e non intellettuale) e mettendosi così in contatto con il NouV (o Intelletto da non confondere con la mente o la razionalità)

 

Vivere secondo etica, quando intorno a noi la maggioranza delle persone non sa e non vuole sapere neanche cosa significhi, è l'obiettivo a cui tutti dovremmo tendere e, insieme a Mahatma Gandhi, pensiamo che l'unica strada percorribile per contribuire alla costruzione di una società etica sia:

"Sii tu il cambiamento che vorresti vedere nel mondo"

 

   

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